Nel primo centenario dal disastroso terremoto della Marsica, che causò più di 30mila vittime e ingenti danni in numerosi centri abitati non solo dell’Abruzzo ma anche dell’Italia centrale, Roma compresa, l’Ingv organizza una serie di iniziative per affrontare dal punto di vista scientifico cosa significa vivere in un paese come l’Italia, esposto per la gran parte del suo territorio al rischio sismico. Convegni, mostre e filmati per ricordare uno dei più forti e devastanti terremoti del Novecento. È il percorso commemorativo che l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) intende promuovere nell’ambito del programma delle iniziative per il centenario del terremoto della Marsica, anche conosciuto come “terremoto di Avezzano”, uno dei centri urbani più devastati dalla scossa.
Alle 7:53 del 13 gennaio di cento anni fa, un terribile terremoto di magnitudo 7 (11° grado della scala Mercalli) causa più di 30mila vittime, colpendo un’area molto vasta dell’Italia centrale, con danni anche a Roma. “Queste iniziative dell’Ingv”, afferma il Presidente dell’Istituto, Stefano Gresta “rappresentano un momento importante di riflessione per la collettività locale e un’occasione preziosa per accelerare il percorso di sensibilizzazione sul rischio sismico su vasta scala, con la consapevolezza che il rispetto della normativa sismica rappresenta l’unica vera difesa dai terremoti”.
Quando e dove:
– 15 e 16 gennaio 2015, Castello Orsini-Colonna di Avezzano, convegno “Cento anni dal terremoto. Il percorso della cultura sismica”;
– 17 gennaio 2015, Pescina (AQ), Sala Conferenze del Teatro San Francesco, convegno “Ricostruzioni: Marsica 1915, L’Aquila 2009”;
– Dal 1 febbraio al 3 maggio 2015, Castello Piccolomini di Celano, mostra interattiva “1915-2015: cento anni dal terremoto della Marsica”
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