QUEST’ESTATE SCEGLI DI VIAGGIARE SU UN NUOVO PIANETA

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Sembrerebbe proprio questo lo slogan sotteso dalle nuovissime locandine diffuse dalla NASA e dal suo Jet Propulsion Laboratory. Prati rossi, forza gravitazionale quasi assente o doppia abbronzatura solare, qualsiasi siano le esigenze dei viaggiatori, c’è un pianeta per ogni gusto.

La serie di poster di viaggio pubblicizza i nuovi pianeti scoperti recentemente quali fossero future mete possibili per tutti i viaggiatori: così grazie all’immaginaria agenzia di viaggio extraplanetaria, l’Exoplanet Travel Bureau, si potrà visitare Kepler-16b, il pianeta individuato nel 2011 che orbita intorno a due soli. HD 40307g è invece il  nome del pianeta grande 8 volte la nostra Terra e con una spinta gravitazionale fortissima: ideale per gli appassionati di deltaplano o parapendio. 476ba014-5ec2-440b-ba39-bb934c5f9ece-1414x2040

Il terzo pianeta, Kepler-186f, scoperto nel 2014, è invece caratterizzato da una forte radiazione di raggi infrarossi che consentirebbe ai futuri visitatori di godere di tramonti eccezionali. Le originali locandine in stile vintage sono state ideate da Joby Harris, David Delgado e Dan Goods, visual strategists dell’agenzia spaziale. Lo stile vintage ripreso dalla stampa art – deco, i colori marcati e i disegni classici evocano una nuova era d’oro per le esplorazioni spaziali.


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“Sembra come se vivessimo già nel futuro o che la fantascienza stia diventando reale” ha affermato Delgado al Newsweek “abbiamo quindi pensato: perchè non divulgare le caratteristiche scientifiche di ogni nuovo pianeta attraverso il tema del viaggio interplanetare?”  L’ispirazione è arrivata anche grazie dal fatto che sono tantissimi i nuovi pianeti individuati dal Kepler Space Telescope al di fuori della nostro sistema solare: alcuni ipotetici, altri confermati. Seppur quelli conosciuti oggi siano comunque distanti 300 anni luce dal nostro Sole, rimane sempre affascinante l’opportunità di seguire le nuove scoperte dal laboratorio Nasa “Planet Quest: bring the universe to you

Chiara Badia
Fonte: The Guardian

p.s. Le locandine le abbiamo inserite anche nella nostra ScienzArt!

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